(da una nota di Vittoria Coen, storica dell’arte, fra i critici più affermati nella pittura contemporanea)
Immaginazione e libertà sono due note distintive dell’intenso amore che Filippo Rossato nutre per il colore e la materia, nella scultura così come nella pittura.
Penso che si tratti di una spinta naturale e vivacissima, anche se supportata da una tecnica e da una generale padronanza del medium, che accompagna lo stesso atto creativo.
In qualsiasi situazione, in qualsiasi ambiente Filippo Rossato si muoverebbe così, tuffandosi nel colore come in una dimensione, immaginaria ma viva e presente, che si impone da sola.
Certo, noi possiamo anche intravvedere, e un po’ leggere, parvenze, sospetti di forme, nei lavori bidimensionali, mentre il riferimento al mito e ad un “giurassico” universo affiorano chiaramente nelle sculture in ceramica e nei bronzi.
Nei grovigli delle opere più recenti i segni vanno e vengono, le direzioni si moltiplicano e volutamente si contraddicono senza sosta, individuate da una mano impaziente di essere dovunque, di esplorare un territorio di linee verticali, orizzontali, trasversali, rigide, morbide, di intrichi sottili, accesi a volte da un argento che pare voler congelare la superficie.
Altre volte gli addensamenti producono effetti che sembrano riconoscibili, quando il colore è più “addensato” in un effetto più materico, ma l’artista ci conduce subito altrove. Nella paziente analisi del pointillisme, per esempio, su cui si sofferma, direi quasi con precisione scientifica, si individuano miriadi di possibilità attraverso una lente ultrasensibile che promette sempre nuove avventure visive.
Leggiamo in certi lavori delicati mosaici, oppure il colore irrompe sui fondi, occupa il territorio producendo effetti imprevisti, come di ricchissimi e articolatissimi fondali marini. Si direbbe che esiste una sorta di prescienza, di intuizione panica. Strutture interne, reticoli, parabole sono in movimento ininterrotto, illuminati da una specialissima luce che riesce ad esserci nel gremito universo di segni e cromatismi spericolati.